A CHI SPETTA LA MANUTENZIONE DI UNA CASA IN AFFITTO?

Se hai deciso di affittare casa per brevi o medi periodi, ti starai chiedendo a chi spettano i lavori di manutenzione.

Intanto è importante chiarire cosa si intende per manutenzione.

Con il termine “manutenzione” si intende tutto l’insieme di interventi edilizi che riguardano opere di riparazione e rinnovamento necessarie per mantenere in efficienza gli impianti dell’immobile.

Ma quando si parla di manutenzione è bene fare prima un’importante distinzione tra: manutenzione ordinaria e straordinaria.

Nella manutenzione ordinaria rientrano tutti gli interventi di semplice mantenimento, come ad esempio:

  • Piccoli interventi di riparazione dei serramenti
  • La tinteggiatura delle pareti
  • I regolari controlli annuali degli impianti (come la pulizia della caldaia)

Gli interventi di manutenzione straordinaria invece riguardano lavori più invasivi come ad esempio:

  • La riparazione degli impianti
  • La sostituzione di porte e serramenti
  • La sostituzione degli impianti (come ad esempio una caldaia che smette di funzionare).

Ora che abbiamo capito questa differenza, cercheremo di capire chi si dovrà fare carico dei costi.

In caso di affitto di medio e lungo termine, le spese di manutenzione ordinaria sono a carico dell’inquilino mentre quelle straordinarie sono a carico del proprietario.

Quindi se si rompe una lampadina, sarà l’inquilino a doverla ricomprare.

Se la differenza fra spese ordinarie e straordinarie è chiara, non sarà poi così difficile capire a chi sono dovute eventuali riparazioni o sostituzioni durante l’anno.

Ma in casa di affitto breve invece?

 

Nel caso di un affitto breve con finalità turistiche, il proprietario è tenuto a farsi carico sia della manutenzione ordinaria, sia di quella straordinaria, proprio per la natura del servizio offerto.

La manutenzione dell’immobile è importante sia per garantire un’ottima qualità del soggiorno evitando così di creare disagio agli ospiti, sia per una questione di prevenzione e mantenimento. La manutenzione di un immobile destinato agli affitti brevi serve infatti a mantenere in ordine un appartamento sottoposto a naturale usura, offrendo ai propri ospiti un ambiente sempre in ordine e pulito.

Un appartamento ben curato, garantisce un soggiorno piacevole mantenendo alto il rating di soddisfazione da parte degli ospiti, facendoci quindi ottenere più recensioni positive.

Una buona manutenzione inoltre, garantisce al proprietario un controllo costante delle condizioni e dello stato dell’appartamento, abbassando i costi di gestione più importanti grazie ad una manutenzione costante, riducendo la probabilità di rotture o sostituzioni.

Nel caso in cui il proprietario non abbia tempo per gestire anche tutta questa parte legata alla manutenzione, esiste la figura professionale del property manager, che si occupa della gestione dell’immobile per conto dei proprietari.

In questo modo il proprietario potrà pensare solo ai guadagni, senza dover gestire alcun tipo di questione burocratica o pratica.

Di cosa si occupa esattamente un property manager?

 

  • Della creazione dell’annuncio online
  • Della gestione delle prenotazioni
  • Del check-in e check-out
  • Della fornitura biancheria bagno e camera e pulizia
  • Della manutenzione
  • Degli adempimenti burocratici e fiscali

Facciamo qualche esempio pratico per capire alcuni dei vantaggi che può offrire un property manager.

Secondo il centro studi Italianway, mediamente un proprietario spende all’anno circa 270 euro tra manutenzione ordinaria e straordinaria che comprende ad esempio la revisione della caldaia, la sanifica dell’impianto di condizionamento, sostituzione di lampadine,  elettrodomestici ecc…

Il 21% degli interventi necessari è causato da problemi idraulici, il 14% da problemi legati al benessere termico, il 12% derivato da problemi elettrici, il 11% da problemi meccanici (porte, finestre, tapparelle..).

Monitorando questa situazione il property è anche in grado di prevedere eventuali manutenzioni straordinarie, che andrebbero a pesare fortemente sui proprietari; basti pensare che la revisione di una caldaia costa circa tra i 70 e i 100 euro all’anno, mentre una sua sostituzione, per guasto dovuto magari a revisioni non regolari, costa tra i 2.500 e i 3.000 euro; il vantaggio economico di una manutenzione preventiva e programmata, da piani prestabiliti, è indiscutibile.

In fase di contrattazione con il proprietario, normalmente il property manager propone di inserire una somma massima entro la quale essere libero di intervenire senza autorizzazione, come ad esempio 200 euro al mese.

Un property organizzato e strutturato come Italianway ad esempio,  possiede al suo interno un reparto manutenzione ad hoc, composto da un team di manutentori specializzati in vari ambiti, delle risorse back office che si occupano delle pratiche burocratiche e anche delle ispettrici sanitarie che si occupano a campione di verificare la pulizia degli appartamenti.

Un organico di tutto punto che permette di intervenire 7 giorni su 7 lasciando così il proprietario più sereno e scaricato dall’onere della gestione di tutta la manutenzione.

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